La colonna sonora del matrimonio civile, per quanto meno solenne rispetto a quella eseguita nelle celebrazioni religiose, rappresenta in ogni caso un elemento indispensabile per creare la giusta atmosfera il giorno delle nozze. Va pertanto scelta con il dovuto anticipo, sia per quanto riguarda il repertorio che per i musicisti che dovranno essere contattati.
Al fine di evitare sgradevoli sorprese, si consiglia di affidarsi a professionisti seri e di ascoltare personalmente tutti i brani in scaletta, esattamente nell’ordine in cui verranno eseguiti il giorno del matrimonio.
La prima cosa da fare, è sicuramente domandare ai funzionari del Comune se è possibile far eseguire musica dal vivo durante la cerimonia. Nel caso non fosse prevista tale possibilità, si consiglia di chiedere al municipio se la sala adibita al matrimonio è provvista di impianto stereo: sarà comunque preferibile ad un freddo silenzio.
Se il municipio è situato all’interno di un palazzo antico, con una sala di grande valore artistico, affidarsi ad ensemble di strumenti acustici può creare un effetto particolarmente suggestivo. Per sale meno caratteristiche e più moderne, invece, potranno risultare sufficienti anche una semplice tastiera, meglio se accompagnata da una voce solista o corale.
Naturalmente, considerando la durata minore, i brani musicali non scandiranno tutte le fasi che contraddistinguono il rito religioso. La musica accompagnerà l’ingresso della sposa e, generalmente, si attenuerà in un discreto sottofondo per lo scambio delle reciproche promesse e durante la lettura degli articoli del Codice Civile, per assumere poi toni più vivaci e gioiosi al momento degli auguri con amici e parenti, al termine della cerimonia. Le scelte più eleganti possono prendere in considerazione brani classici non religiosi.
Il suono limpido e discreto del clavicembalo rappresenta indubbiamente una soluzione elegante e raffinata per la cerimonia civile, come anche la dolce musica dell’arpa o del flauto. Il pianoforte rimane comunque lo strumento classico più usato, capace di creare un sottofondo discreto alla lettura degli articoli del Codice Civile ed alle dichiarazioni degli sposi.
Gli strumenti antichi sono i migliori dal punto di vista della resa fotografica.
Per quanto riguarda il repertorio, non ci sono particolari regole. Ovviamente, avendo escluso l’alternativa della cerimonia religiosa, una musica liturgica (come l’ “Alleluia” di Haendel, ad esempio) potrebbe risultare fuori luogo anche in ambito classico.
Ecco qualche soluzione molto apprezzata come accompagnamento del rito civile del matrimonio celebrato in municipio.
- L’adagio di “Eine Kleine Nachtmusik di Mozart”;
- La “Romanza per violino” di Beethoven;
- La “Marcia dei Sacerdoti” dal Flauto Magico di Mozart;
- La celebre “Aria sulla quarta corda” di Bach;
- Il “Sogno d’amore” di Liszt (per accompagnare l’uscita degli sposi dal municipio);
- La “Passacaglia” di Frescobaldi dal Terzo Balletto.