Il Bouquet

Un tripudio di colori o un unico fiore per la Sposa?

Il bouquet del matrimonio è un elemento importantissimo, quasi quanto l’abito. Deve essere rigorosamente in linea con il vestito, riflettendo la personalità della sposa e richiamando gli addobbi floreali della Chiesa (o del municipio). La scelta dei fiori rimane comunque strettamente legata alla stagione, quelli più usati sono: fiori d’arancio, rose, calle, gigli, gerbere, girasoli, mughetti, garofani, ranuncoli, tulipani, gladioli, anthurium, verbena, giacinti, anemoni, peonie e narcisi.

Una volta la tradizione voleva che fosse la madre dello sposo a sceglierlo e regalarlo alla futura nuora il giorno delle nozze, oggi invece è la sposa stessa che decide la composizione di fiori più adatta a rispecchiare il proprio stile, che le sarà quindi fatta recapitare a casa la mattina del matrimonio.

Generalmente, il bouquet dalla forma rotonda si addice perfettamente a tutte le stature ed a qualsiasi genere di corporatura, mentre quello aperto e voluminoso richiede invece una figura più alta e longinea. Può anche essere costituito da un fiore unico, come una calla od una rosa vellutata.
Se la sposa ha scelto una composizione ricadente, fatta di fiori a grappolo, il suo incedere dovrà essere sicuro ed elegante. Il bouquet a fascio, composto da un mazzo di rose o tulipani dal gambo lungo, va portato appoggiato al braccio, con la medesima disinvoltura. Ecco alcuni suggerimenti sulle composizioni floreali che meglio si addicono ai differenti stili dell’abito ed al tono della cerimonia.

  • Sposa classica e tradizionale: il bouquet deve essere tondeggiante o “a goccia”, composto da fiori piuttosto piccoli ed assolutamente freschi. Il fulcro centrale è composto da roselline ed edera;
  • Sposa romantica: il mughetto, fiore sentimentale per eccellenza, rappresenta indubbiamente la scelta ideale, meglio se accompagnato da una fresca composizione di roselline ramificate, margherite, bouvardia e gipsofilia;
  • Sposa moderna: la rosa e la calla gigantea costituiscono due composizioni molto voluminose, consigliabili alle spose più eccentriche ma allo stesso tempo romantiche ed eleganti;
  • Sposa anticonformista: il bouquet, unito al polso da un cordone di seta, è composto da tante minuscole roselline del medesimo colore dell’abito. Ideali anche i tulipani, le calle e le fresie. Di grande effetto anche la scelta del verde, dalle tonalità intense e decise: foglie di aspedista, di photus gigante o magari i rami di salix contorto.


Nessuna sposa rinuncia al bouquet, considerato ormai come un vero e proprio accessorio. Alcune spose scelgono di impreziosirlo con vari nastri, veli o pizzi, del medesimo colore e tessuto del vestito. Oltre alla bellezza, una caratteristica fondamentale di qualsiasi composizione è la praticità: il bouquet non deve sporcare l’abito o i guanti della sposa, deve essere facilmente impugnato senza essere troppo pesante e deve durare per tutta la giornata.

Confezionare un bouquet
da sposa è un’operazione estremamente delicata quanto complessa: un bravo fiorista può impiegarci addirittura dalle 2 alle 6 ore, ovviamente in relazione al numero ed dalla qualità dei fiori. La sostituzione dei gambi, detta “sgambatura”, è finalizzata a rendere l’impugnatura più maneggevole, mentre la preparazione dei petali e delle eventuali decorazioni con perline, nastri, tessuti, pizzi e paillettes rende l’effetto finale ancor più suggestivo. E’ consigliabile prendere accordi con il proprio fiorista di fiducia almeno un mese prima delle nozze.

Esistono due tradizioni sul fatidico lancio del bouquet. Secondo quella laica, a ricevimento finito, la sposa dovrebbe lanciarlo a caso dietro di sé, dando le spalle ad un gruppo di amiche nubili: la ragazza che lo accoglierà, secondo un’antica credenza popolare, sarà la prossima a fare il grande passo (entro l’anno). La tradizione cattolica, invece, impone che il bouquet venga portato dagli sposi presso l’altare di una Madonna, immediatamente dopo la cerimonia o, in alternativa, sulla tomba di un caro defunto.

 
 
 

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